TESI - cap. 2.08 L’aloemodina e l’apoptosi delle cellule cancerose

L’aloemodina è un gruppo funzionale antrachinonico che ha un effetto lassativo o purgante, a seconda delle dosi. Svolge un’efficace azione anti-batterica (ne impedisce la crescita) nei confronti dell’Helicobacter Pilori (riconosciuto agente precursore del cancro all’apparato digestivo), e già solo questo potrebbe guadagnarle di diritto un buon posto nel gruppo dei presidi contro il cancro (e ancor più dell’ulcera); svolge azione antivirale contro l’Herpes 1 (anch’esso precursore di alcune forma di cancro) e l’Herpes 2 e contro i virus della varicella, influenza e pseudorabbia.
Secondo uno studio effettuato da Palù, Pacere, Mucignat e Parolin presso l’Università di Padova, dipartimento di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie mediche, pubblicato sul numero di giugno 2000 di Cancer Research, l’Aloemodina è sicuramente efficace nei confronti del neuroblastoma e degli altri tumori di origine neuroectodermica. Altri tumori che rispondono bene all’Aloemodina già in concentrazioni minime (da 1 a 13 nanomoli/mL, secondo il tipo di tumore) (G. Palù (21)) sono il sarcoma di Edwig, il melanoma, il mieloma multiplo, il glioma, l’epatocarcinoma (Kuo Pl. (16)) e alcuni tipi di sarcomi e carcinomi. L’Aloemodina, come elemento chimico singolarmente considerato, sembra invece poco efficace nei confronti dei tumori epiteliali, il carcinoma della cervice, il colon carcinoma e la leucemia a cellule T.
Il meccanismo di funzionamento dell’aloemodina è ormai ben conosciuto: “ L’aloemodina induce l’apoptosi (suicidio-morte) nella cellula neoplastica, mediante l’attivazione di enzimi proteolitici intracellulari, denominati caspasi 3, 8 e 9, che provocano degradazione per proteolisi di un fattore della trascrizione, denominato Sp1” (G. Nacci (19) e H. Z. Lee (18)).

Ovviamente questo tipo di ricerche studia le proprietà dell’emodina isolata, vale a dire considerandola come se fosse una normale molecola chimica. Ben diversa e ben più efficace è invece la sua azione in sinergia con gli altri componenti presenti nella pianta “in toto” (basti considerare quanto precedentemente riportato in questo studio in riferimento alla sinergia fra l’aloemodina e l’emodin). Quindi i risultati degli studi di laboratorio vanno intesi come “effetti minimi garantiti e riconosciuti”, essendo la vera azione dell’aloe “intera” assai più complessa ed efficace.

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