TESI - cap. 6.03 Selenio

“Il selenio è il più potente agente anti-cancerogeno ad ampio spettro che sia stato finora scoperto” (dr. E. J. Crary) ( 7).
In effetti ci sono ampi studi che dimostrano che le popolazioni che vivono in aree dove il terreno è ricco di selenio, che quindi passa nel frutto delle coltivazioni, hanno tassi di presenza del cancro largamente inferiori alla media. Le ricerche hanno dimostrato che il selenio usato come integratore protegge dal cancro e che inoltre può agire anche da agente chemioterapico.
Alla fine degli anni 70 il dr. Gerhard Schrauzer all’Università della California di San Diego dimostrò una riduzione superiore al 70 % dei casi di cancro indotto alla mammella in topi allevati con una dieta ricca di selenio (23). Lo stesso dr. Schrauzer affermò che se a tutte le donne venisse somministrata un’integrazione di 200-300 mcg di selenio al giorno, il problema del cancro al seno sarebbe in larga parte risolto. Per dimostrare tale ipotesi egli svolse un lavoro impressionante, studiando i dati della banca del sangue di 17 Paesi diversi in tutto il mondo e riscontrando che nei Paesi dove i tassi di selenio nel sangue erano il triplo di quelli americani ed europei (Giappone, Taiwan, Tailandia, Filippine, Porto Rico e Costa Rica), i tassi di mortalità per leucemia, cancro alla mammella, al colon, al retto, alla prostata, alle ovaie e ai polmoni era da 2 a 5 volte inferiore.
Analoghi studi condotti in Finlandia confermarono che livelli di selenio nel siero sanguigno inferiori a 45 mcg/litro comportano il rischio di sviluppare un cancro 3 volte superiore rispetto a soggetti con livelli superiori a 45 mcg/litro (23).
Analoghi studi effettuati in 24 regioni diverse della Cina confermano una correlazione inversa fra presenza di selenio nei suoli di coltivazione e i tassi di mortalità per cancro: più alto è il tasso di selenio, e più bassa è la mortalità. Ponendo come base “1” il numero di decessi per cancro nelle zone ad alto tenore di selenio nel suolo, nelle zone a tenore medio tale mortalità è 2, per arrivare a 3 nelle zone a basso tenore di selenio.
Tale studio a mio avviso riveste una particolare importanza, perché considera un campione di popolazione molto omogeneo per condizioni di vita e stile di alimentazione, evitando a priori il pur legittimo dubbio che tassi di mortalità disomogenei fra Oriente e Occidente possano essere dovuti anche a fattori diversi dal selenio (per esempio al consumo di tè verde, o di soia, o ancora ad un’alimentazione più sana e ricca di fibre e omega 3 o a fattori genetici etc.).
Dato che il confronto è fra appartenenti ad uno stesso gruppo nazionale, l’unico fattore discriminante resta appunto la presenza di selenio nel suolo, tanto più rilevante se si considera che le popolazioni studiate, data la realtà socio-politica della Cina di qualche decennio fa, si nutrivano quasi esclusivamente con prodotti raccolti all’interno della regione di appartenenza e quindi coltivati su quel suolo specifico.

MECCANISMI DI AZIONE DEL SELENIO

Il glutatione perossidasi è uno dei più importanti enzimi antiossidanti del nostro sistema, in grado di neutralizzare i più pericolosi radicali liberi, che come ormai è ampiamente riconosciuto sono responsabili dell’invecchiamento dell’organismo e di numerose malattie cronico-degenerative, fra cui il cancro.
Questo enzima è selenio-dipendente, dato che ogni molecola contiene 4 atomi di selenio e il corpo non è in grado di sintetizzarlo in mancanza di selenio. Il glutatione perossidasi lavora in collaborazione con componenti del gruppo del tiolo (zolfo), in particolar modo con la cisteina e la seleno-cisteina (D) (vedi anche la parte di questo lavoro dedicata all’ascorbato di potassio, con riferimento al gruppo tiolo) e con la vitamina E (13).
Il selenio è in grado di supplire ad una mancanza di vitamina E, sostituendosi ad essa in quasi tutte le sue funzioni, con un’efficienza anti-ossidante superiore di 50 o 100 volte. In condizioni normali però agisce in sinergia con la vitamina E, risultandone esaltati gli effetti di entrambi.
Esperimenti su animali hanno dimostrato che somministrazioni congiunte di alte dosi di selenio, vitamina E e preferibilmente anche vitamina C sono in grado di inibire la crescita del cancro (13).

Il selenio e i composti contenenti selenio sono in grado di legarsi a metalli pesanti altamente tossici quali piombo, mercurio, cadmio etc, in modo tale da rendere possibile la loro eliminazione da parte del corpo. D’altra parte ed in modo del tutto speculare un’elevata presenza di metalli pesanti può esaurire le riserve di selenio del corpo, facendo venir meno la sua protezione anti-cancerosa.

DOSI E TOSSICITA’

Qualche anno fa le case farmaceutiche sconsigliavano l’assunzione di più di 50 mcg al giorno di selenio, a torto ritenendolo tossico. Viceversa studi effettuati in Cina hanno appurato che dosi di 500 mcg al giorno somministrate per un periodo di molti anni sono del tutto sicure per la salute (23).
Il dr.Schrauzer riporta che dosaggi da 2.000 a 5.000 mcg al giorno (somministrati in caso di cancro conclamato e sotto stretto controllo medico) protratte per molti mesi non hanno dato adito ad inconvenienti.
L’uso di integratori di selenio anche ad alto dosaggio può considerarsi sicuro in quanto esso non si accumula nel corpo, ma viene costantemente utilizzato od espulso. Il rovescio di tale medaglia è che per poter fornire un’adeguata protezione esso deve venire costantemente assunto.
In effetti il corpo fatica ad assorbire il selenio necessario: il compito è facilitato quando esso si presenta in forma organica, inglobato in un lievito.
Un dosaggio efficace come preventivo oggi prevede l’assunzione di 200 mcg di selenio al giorno. Per pazienti “guariti” dal cancro la dose va aumentata a 300/400 mcg al giorno, con o senza il consenso del proprio medico (il selenio è un integratore e si può sinora acquistare senza ricetta).
Se il vostro medico non è d’accordo col fatto che iniziate ad assumere selenio, cambiate medico, a meno che egli non sia in grado di darvi una spiegazione veramente soddisfacente (che io però non saprei proprio quale potrebbe essere, perché il selenio NON è più considerato tossico a queste dosi).

Diverso è il caso dei pazienti oncologici, dato che essi “assorbono” il selenio con estrema difficoltà: per portare il loro livello ematico ad un tasso raccomandato di 45 mcg/litro, corrispondente ad un’efficace protezione, occorrono dosaggi da 2.000 a 5.000 mcg al giorno, che normalmente produrrebbero sintomi di intossicazione in una persona sana, somministrati in modo altalenante (Donaldson, 22) (secondo noi però più che di cattivo assorbimento potrebbe anche trattarsi di una “vorace utilizzazione” da parte del corpo, che immediatamente esaurisce i grandi quantitativi somministrati, “bruciandoli” nella lotta contro la malattia).
In questo caso uno stretto controllo medico è assolutamente necessario, perché i dosaggi vanno modulati in base agli effettivi tassi ematici che si raggiungono. Ma qui siamo ormai al di fuori del campo della naturopatia. Basti però dire che il dr. Donaldson riferisce che, nei casi in cui egli riuscì a riportare i tassi ematici di selenio ad un livello normale, documentò nei suoi pazienti grandi miglioramenti ed in alcuni casi perfino la totale remissione anche in casi di cancro avanzato e “incurabile”.
I sintomi da intossicazione da selenio, assai raramente riscontrati, sono nausea, debolezza, decolorazione delle unghie e, stranamente, alito agliaceo anche senza aver consumato aglio. Ad oggi non si conoscono casi di decesso dovuti ad iper-dosaggi di selenio.

DOVE TROVARE IL SELENIO

Nei cibi il selenio è contenuto specialmente negli organi degli animali, nel pesce e nelle conchiglie, nella carne, nei cereali integrali e in minor misura nei latticini e in frutta e verdura. Tutto dipende però dai tenori di selenio presenti nel suolo di coltivazione o nei terreni di pascolo o allevamento degli animali. Attualmente esistono in commercio “patate al selenio”, vale a dire coltivate in un terreno arricchito di selenio. E’ difficile però risalire ai reali contenuti.
Una scelta obbligata quindi è l’uso di integratori dietetici che si acquistano in farmacia senza ricetta.

Ne esistono di vari tipi, alcuni associati alle vitamine A, C ed E, beta carotene e acido lipoico.
La scelta di queste presentazioni complesse è sicuramente felice, anche se le vitamine sono solitamente presenti in dosaggi piuttosto bassi, perché ancora condizionati dalle basse “quantità giornaliere raccomandate” (RDA) che sempre più si stanno dimostrando largamente insufficienti al mantenimento di un buono stato di salute (E- pag. 16- tab. 3). Le vitamine E e C infatti agiscono in sinergia col selenio. Il beta-carotene inoltre dimostra di per sé verificate proprietà anti-ossidanti e anticancro, e non raggiunge mai livelli di tossicità per l’organismo (vedi oltre). L’acido lipoico poi è una vitamina che fa parte del gruppo del tiolo (zolfo), è antiossidante e partecipa al metabolismo del piruvato ( sul piruvato vedi anche “Meccanismi d’azione dell’ascorbato di potassio” in questo stesso lavoro, e anche “Ascorbato di potassio, il Signore degli Anelli”).
In genere tali integratori sono ottenuti facendo crescere un lievito in un terreno ricco di selenio, allo scopo di renderlo organico e più facilmente assimilabile.
A titolo di esempio due buoni prodotti, facilmente reperibili in farmacia, sono il “Selenium A.C.E extra” della ditta Angelini, che contiene 75 mcg per confetto e in più le vitamine, e il “Selenium 100” della Long Life, ovviamente con 100 mcg per confetto, che però non contiene vitamine.
Su internet sono numerosi gli operatori che possono inviare confezioni di selenio e altri integratori direttamente al nostro domicilio: un buon fornitore (che ha a listino anche decine di altri prodotti interessanti, fra cui il CoQ10, Licopene, Resveratrolo etc – vedi oltre) potrebbe essere ad esempio la Health Supplement (http://www.health-supplements.eu/store.asp?catId=10 ) che propone confezioni della “Nature’s Way” da 100 capsule da 200 mcg a 10,40 Euro, con sconti di quantità e senza spese di spedizione. Questa presentazione è particolarmente interessante perché il selenio è incluso sotto forma di selenometionina, variante particolarmente biodisponibile e che non richiede l’utilizzo di lieviti per la sua produzione. Possono quindi utilizzarlo tranquillamente anche i vegani e le persone intolleranti nei confronti dei lieviti.

Per una buona prevenzione, efficace anche nei confronti di un precoce invecchiamento, è altamente raccomandabile un’adeguata integrazione, anche in caso di perfetta salute, prevedendo circa 200 mcg al giorno per una persona sana di corporatura media. Le persone malate o che hanno avuto il cancro in passato dovrebbero raddoppiare le dosi, mentre i malati di cancro dovrebbero, sotto controllo medico, assumere dosi da 10 a 25 volte maggiori (fino a 2.000 / 5.000 mcg al giorno (22)).

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