TESI - cap. 4.07 Limiti di efficacia nell’uso del Laetrile

Come profilassi la vitamina B17 è assai valida e non presenta inconvenienti di sorta. E’ quindi altamente consigliabile, senza nessuna riserva od eccezione, assumere 5/10 armelline al giorno per ridurre di molto o perfino eliminare del tutto la possibilità di ammalarsi di cancro.
Anche chi sta seguendo uno stretto regime ipocalorico a scopo dimagrante può sempre trovare lo spazio per inserire nella dieta le poche calorie rappresentate da questo esiguo quantitativo di armelline, che appartengono sì alla categoria dei semi oleosi, e quindi in linea di principio altamente calorici, ma che sono anche assai ricche di proteine e di preziosi minerali, potendo quindi contribuire in modo attivo a nobilitare la dieta.
A titolo di esempio e in mancanza di altri dati si può dire che le assai simili mandorle dolci contengono ben il 34% di proteine e che 10 mandorle, pesando mediamente circa 6 gr. in tutto, rappresentano soltanto 32 calorie (100 gr di mandorle dolci = 542 calorie).
Dico questo perché mi è stato spesso obbiettato che “le mandorle fanno ingrassare”, cosa forse vera per le gustose mandorle dolci, soprattutto se se ne mangia un secchio, ma assai improbabile per le amare armelline (a meno di essere un fachiro!).
La profilassi con le armelline risponde ad una precisa esigenza del corpo, contribuendo a colmare la cronica carenza di vitamina B17 imposta dalla dieta moderna e contribuendo così al mantenimento dell’omeostasi.
Costituendo un fattore naturale di ri-equilibrio dietetico, la profilassi con le armelline può quindi senza problemi affiancarsi anche ad altre raccomandate profilassi contro il cancro (vedi altro capitolo di questo lavoro), rafforzando e moltiplicando i benefici finali.
Un sì senza riserve quindi alla profilassi con la vitamina B 17.

Diverso invece il caso della cura di una patologia conclamata: abbiamo visto che il laetrile, se correttamente somministrato sotto controllo medico e seguendo un adeguato protocollo, può ridurre di molto il dolore e portare al regresso della malattia, e a volte addirittura alla guarigione.
Personalmente però ritengo che sia assai imprudente affidarsi esclusivamente al laetrile e confidare in una guarigione senza ulteriori provvedimenti: il cancro è infatti una malattia complessa che affonda le proprie radici nel ”terreno” dell’organismo, che ha avuto bisogno di molti anni (J.C. Alix dice da 5 a 10 anni (14)) per potersi manifestare e che in ultima analisi dipende da una carenza di ossigeno a livello cellulare (vedi quanto detto in proposito nella parte di questo stesso lavoro dedicata all’ascorbato di potassio). E’ quindi assolutamente necessario cambiare lo stile di vita che ha portato alla malattia, la dieta innanzi tutto, per facilitare la guarigione ed evitare rovinose ricadute.
Il Laetrile non è infatti altro che una sorta di chemioterapia naturale, pur senza la nocività e gli effetti collaterali di quest’ultima (risponde quindi al principio fondamentale della medicina Ippocratica “Primo non nuocere” (primum non nocere), cosa che non si può certamente dire delle chemioterapie allopatiche) oltre che estremamente più efficace e immensamente meno costosa, ma che si limita soltanto ad eliminare le cellule malate, avvelenandole dall’interno ed uccidendole selettivamente, senza nulla fare per risanare l’ambiente degradato che ha portato il malato verso il disastro. Voler guarire un malato di cancro semplicemente eliminando tutte le cellule cancerose (cosa che indubbiamente il laetrile ha dimostrato di poter fare) sarebbe come pretendere di risanare una palude ammazzando le zanzare, che della palude sono soltanto una conseguenza. E in una palude, per quanti insetticidi vi si vadano a sversare, prima o poi le zanzare tornano sempre, magari geneticamente mutate e più cattive di prima per poter resistere ai veleni.
E’ quindi essenziale approfittare dell’opportunità che il laetrile può offrire, portando ad una guarigione che non esito a definire “soltanto apparente”, anche se momentaneamente vera e ottenuta senza massacrare l’organismo e il suo povero sistema immunitario, usando il tempo che viene concesso prima di una probabilissima ricaduta per cambiare lo stile di vita e adottare una dieta ed abitudini più sane, che alla lunga sono l’unico valido ed indispensabile presidio per una buona salute.
L’occasione per cambiare va colta al volo (Carpe diem!), anche perché potrebbe essere l’ultima…

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