TESI - cap. 5.05 Comprovazioni e studi sull’uso dell’ascorbato di potassio

Oltre 50 anni di costante pratica medica stanno a dimostrare che l’ascorbato di potassio è utile ed efficace. Sono migliaia ormai i malati che possono affermare di averne avuto beneficio, molti riportando una completa guarigione da una situazione di cancro ritenuta incurabile, altri ricuperando per lungo tempo un’accettabile qualità di vita.
Secondo Valsè Pantellini stesso in caso di tumori allo stato iniziale “si ha il 100% di regressione del tumore” (15), mentre negli altri casi “i tumori trattatti con ascorbato di potassio o regrediscono o si fermano o vanno più lentamente avanti. La casistica è molto, molto, molto vasta e positiva ” (idem).
Pantellini inoltre aggiunge che dal 1970 “molte centinaia di persone” sono in cura preventiva con l’ascorbato di K e che “nessuna di loro è stata colpita da cancro o da malattie virali” (l’intervista è del 1995).
Nel 1997 il prof. Pantellini fu insignito dell’onorificenza dell’Accademia delle Scienze di Mosca, come riconoscimento per i risultati da lui ottenuti tramite le cure praticate mediante ascorbato di K ai bambini di Chernobyl.

Attualmente sono stati avviati ad opera della Fondazione Valsè Pantellini numerosi progetti di ricerca sull’ascorbato di K, in collaborazione con vari istituti fra cui : l’Università di Malta, sotto la direzione della Prf.ssa Maria Teresa Camilleri Podestà e del dott. Pierre Schembri Wismayer; l’Università di Parma, Dipartimento di Sanità Pubblica, a cura della Prof.ssa Ida Ducci Ortalli; l’Istituto S. Maria degli Ulivi, Fondazione Don Gnocchi di Firenze (prof. Claudio Macchi); la Casa Protetta “Il Corniolo” di Baricella (BO) sotto la direzione del dott. Angelo Masi; l’Università di Pisa, reparto di mutagenesi ed ecotossicità del CNR di Pisa, diretto dal prof. Giorgio Bronzetti, etc.

Tutti gli studi, alcuni dei quali tuttora in corso, confermano la validità dell’uso dell’ascorbato di K nel trattamento di varie forme di cancro e di malattie diverse. I migliori risultati in caso di patologia sembra che vengano ottenuti con una formula che prevede il potenziamento dell’ascorbato di K con circa un 2% di ribosio (uno zucchero semplice, in pratica un monosaccaride) secondo quanto previsto dagli ultimi studi di Pantellini stesso, poco prima della sua morte.
Si possono consultare i risultati già ottenuti e seguire gli sviluppi di questi studi direttamente dal sito della Fondazione Pantellini (D), in costante aggiornamento.

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