TESI - cap. B – Premessa

E’ dal 1993 che raccolgo informazioni sulle cure per il cancro, cioè da quando la malattia della mia ex compagna mi ha fornito lo spunto e le motivazioni per farlo.
Da allora la mia visione del problema è radicalmente cambiata. Sono partito, abbagliato dall’approccio tradizionale della medicina accademica, con l’idea che eliminando il tumore e tutte le cellule cancerose si sarebbe giunti alla guarigione. A distanza di anni e dopo più di un fallimento ho realizzato che il problema è ben più complicato e profondo. Siamo noi ad essere malati, e non soltanto alcune nostre cellule, come credevo all’inizio. Guarire una malattia comporta un processo ben più complicato, profondo e nobile che eliminare i suoi sintomi, le sue manifestazioni e perfino i suoi danni!

A volte ritornano” si intitolava un celebre film sugli zombies, e qualcuno potrebbe pensare la stessa cosa dei tumori, assistendo impotente al ricadere nella malattia di chi già si credeva precedentemente guarito. In realtà “essi” sono sempre con noi e non ci lasciano mai, fanno parte del nostro vivere e del nostro esistere, anche se noi sembriamo apparentemente sani a tutti gli effetti. Finché prima o poi “essi” non riescono a trascinarci nella tomba o, se siamo saggi e fortunati, finché una serena vecchiaia non pone fine in modo naturale alla nostra ed alla loro esistenza. Sta a noi scegliere! Perché siamo solo noi che possiamo restituire al nostro organismo la possibilità di vincere le sfide cui il quotidiano vivere lo sottopone. Nessun farmaco e nessun trattamento esterno potranno mai colmare la miseria di un substrato interno ed interiore depauperato e spogliato da anni di scelte di vita inadeguate o palesemente sbagliate.
Il cancro è soltanto la logica conclusione di un deterioramento profondo in corso da lungo tempo.
Fortunatamente a tutto ciò c’è rimedio, e se la situazione non è già troppo compromessa la salute può essere recuperata e conservata operando le giuste scelte, processo che non può essere delegato ad altri o peggio ancora ai farmaci, ma che compete soltanto a noi stessi e al nostro agire.
In questa fase di crescita e di presa di coscienza la Naturopatia può esserci d’aiuto.

DISINTOSSICAZIONE, un obbiettivo primario.

Il manifestarsi della maggior parte delle malattie dipende da un accumulo di tossine nell’organismo.
Gli antichi “medici” (che per forza di cose erano Naturopati, perchè la medicina come la conosciamo oggi ancora non esisteva) pensavano che essere sani dipendesse dallo “scorrere del Tutto“, il “Panta Rei” di Eraclito.
Tutti i succhi, i liquidi e gli umori del corpo dovevano essere puliti e fluidi e scorrere senza ostacoli o ostruzioni per poter mantenere sano l’intero organismo ( = omeostasi).
Il sangue, la linfa, la bile, le feci, l’urina, l’importantissimo e per altro trascurato e misconosciuto liquor cerebro-spinale, i succhi gastrici e digestivi, il sudore etc, ma anche il respiro, i pensieri e le emozioni stesse devono fluire liberamente e in armonia.
I processi di disintossicazione, a torto tanto trascurati dalla medicina moderna, devono oggi riacquistare un ruolo centrale, tanto più essenziale in un’epoca di inquinamento, cattiva alimentazione e avvelenamenti diffusi.

La prima parte di questo lavoro riguarda quindi la disintossicazione profonda dell’organismo.
L’Essiac, l’Aloe e il Kombucha servono principalmente ad eliminare le pericolose scorie che si accumulano progressivamente nel nostro organismo, conducendoci ad una vecchiaia precoce, alla malattia e spesso anche al cancro.
Sarebbe però alquanto riduttivo affermare che questi rimedi servono “soltanto” alla disintossicazione, perché in realtà essi fanno molto di più: apportano anche preziose sostanze e contribuiscono a ripristinare un sano metabolismo cellulare e a stimolare il sistema immunitario. Per semplicità d’esposizione possiamo però sostenere che l’opera di disintossicazione sia la loro funzione principale.

Una seconda parte dell’esposizione riguarda quei rimedi che servono a risanare o eliminare le cellule malate, impedendo nel contempo anche la degenerazione di quelle sane.
Fra tutte le opportunità possibili ho scelto di trattare approfonditamente solo dell’Ascorbato di Potassio e del Laetrile – Vitamina B17, in primo luogo perchè la loro efficacia è documentata da studi molto autorevoli e molto approfonditi, e in secondo luogo perchè sono assai facili da usare, facili da procurare e assolutamente poco costosi e senza controindicazioni.

I principi base che hanno impostato tutto il mio lavoro e che mi hanno portato ad operare delle scelte a volte discriminanti nel “Mare Magnum” dei numerosissimi rimedi naturali disponibili per la lotta al cancro sono infatti stati i seguenti:

1) Sicurezza d’impiego: non ci devono essere fastidiosi nè tantomeno pericolosi effetti collaterali, e le modalità d’uso non devono essere controverse o prestarsi alla possibilità di fraintendimenti o equivoci.

2) Certezza dei risultati: l’efficacia e la ripetibilità dei risultati devono essere state documentate da studi ampi, credibili ed approfonditi, anche se non necessariamente accreditati dalla medicina ufficiale (al contrario, come ci si renderà purtroppo conto proseguendo nella lettura del presente trattato, troppo spesso tanto più un rimedio è efficace, poco costoso, facile da trovare e da usare nonché non brevettabile, e tanto meno viene preso in considerazione dai laboratori di ricerca finanziati dalle aziende farmaceutiche, che pure avrebbero i mezzi per poter procedere ad un’omologazione ufficiale ed alla loro diffusione su scala globale).

3) Facilità d’uso e di reperimento: una persona comune, a maggior ragione se malata, spaventata e poco indipendente, non deve incontrare difficoltà nell’acquistare il rimedio proposto, né deve essere costretta, per potersi curare, a sottoporsi a procedimenti lunghi, faticosi, umilianti o anche solo fastidiosi da applicare.
Inoltre deve essere in grado di curarsi da sola, senza l’aiuto di persone estranee, tantomeno se specializzate o a pagamento.

4) Basso costo d’acquisto: elemento mai tenuto in considerazione dalla medicina ufficiale, il costo incide invece fortemente sulle scelte personali, specialmente per quanto riguarda un utilizzo preventivo e a lungo termine del rimedio. E’ inutile proporre rimedi assai costosi che, per quanto efficaci, debbano costringere un salariato medio al furto o ad una vita di sacrifici per poterseli permettere: non li userà mai!

Nella mia ricerca ho quindi sempre scartato (a volte a malincuore…come nel caso del Viscum Album, del cesio, dell’ipertermia, del generatore Rife e dei trattamenti con ozono e perossido di idrogeno) tutti quei sistemi, prodotti o trattamenti che non rispondono appieno ai 4 principi sopra riportati. Ho anzi sempre cercato di dare un’impronta il più possibile di carattere pratico a tutto il mio lavoro, non esitando a riportare le fonti di approvvigionamento dei rimedi proposti, con nomi, cognomi, indirizzi e relativi prezzi attuali (anno 2007), quando disponibili.
Sono cosciente che così facendo potrei espormi a molte critiche, sia perché in molti ritengono che non sia deontologicamente etico fare “pubblicità” a chicchessia (ma perché mai? Se un prodotto è veramente valido merita bene di esser fatto gratuitamente conoscere!), sia peggio ancora perché qualcuno potrebbe pensare che io abbia un qualche interesse nel citare un nome piuttosto che un altro.
Niente di tutto ciò: l’unico fine è stato quello di facilitare il compito di chi decide di curarsi in modo naturale, comunicando la mia esperienza allo scopo di permettere di evitare le lunghe e faticose ricerche che spesso ho purtroppo dovuto intraprendere, con grande dispendio di tempo e di energie, per trovare delle fonti d’approvvigionamento affidabili, sicure e a portata di mano.

D’altro canto le critiche non mi hanno mai scalfito ( “…che ti fa ciò che quivi si pispiglia? Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti “ – Dante, Purgatorio, canto V, 12-15) anche perché essendo solo uno studente e per di più Naturopata per passione personale e libera scelta (nella vita faccio tutt’altro, avendo studiato economia e non medicina) non ho una posizione professionale da difendere (né credo l’avrò forse mai in futuro) e quindi in questo studio mi sono sentito libero di esprimermi “secondo Verità e Coscienza”, riportando imprudentemente, a mio rischio e pericolo, anche quelle realtà scomode o scabrose da esporre che quasi sempre i giornali e la “scienza” ufficiale volutamente ignorano.

La terza ed ultima parte del lavoro riguarda quegli elementi che servono a mantenere un sano metabolismo e che permettono un’efficace prevenzione nei confronti del cancro: antiossidanti, vitamine, minerali, enzimi, erbe curative o semplicemente comuni cibi che hanno dimostrato una valida efficacia antioncogena. Ovviamente non ho mai preteso di procedere ad un’esposizione esaustiva di tutti i rimedi e gli alimenti esistenti, cosa del resto impossibile a causa della vastità dell’argomento e dell’arretratezza degli studi in materia, che portano alla scoperta di nuovi principi attivi quasi ogni anno; né voglio in alcun modo asserire che le scelte da me fatte riguardino tutti i rimedi più efficaci o più importanti: anche qui il fattore discriminante è stata l’attinenza o meno ai quattro principi precedentemente esposti (sicurezza d’impiego, certezza dei risultati, facilità d’uso e costo accettabile).
Certamente fra qualche anno questo studio potrà essere ampliato e integrato, ma in base agli elementi ora conosciuti spero di essere riuscito a delineare uno stile di comportamento già oggi assai efficace nel campo della prevenzione e del trattamento del cancro.

Per quanto riguarda le modalità espositive, mi sono sforzato di rendere il più possibile autonomo ogni argomento, dotando quindi ogni capitolo di una propria bibliografia, di proprie premesse e di proprie conclusioni.
Il fine è stato quello di poter rendere più agile e meglio fruibile l’intero lavoro, che appare così più come un insieme di monografie che possono essere lette e interamente comprese anche in tempi diversi, permettendo però di mettere immediatamente in pratica i principi e i metodi esposti in ogni singolo capitolo.
Inoltre, vista l’ampiezza e la varietà delle materie trattate, ognuno potrà in tal modo iniziare la lettura dall’argomento che più gli è congeniale, traendone una perfetta comprensione anche senza essere costretto alla lettura di capitoli che forse non gli possono pienamente interessare. In questo modo spero di aver anche alleviato la fatica di apprendere e ricordare, facilitando anche grandemente la possibilità, in caso di successivi dubbi, di ripassare ogni singola procedura o argomento.
Sempre per non appesantire troppo la trattazione, ho rimandato alle numerose note a fine capitolo l’esposizione di argomenti che, pur importanti e attinenti alla materia, non fossero strettamente necessari ad un’immediata comprensione del testo principale.
Parimenti ho cercato (per quanto possibile) di relegare nelle note l’esposizione di teorie e di fatti che, pur reali, concomitanti e documentati, risultassero particolarmente scandalosi, difficili da comprendere o troppo in contrasto col paradigma medico-scientifico correntemente accettato, sperando in tal modo di non ledere la sensibilità del corpo docente della scuola che sto frequentando, visto che le note non fanno strettamente parte del testo principale e possono quindi essere ignorate o, a richiesta, facilmente cancellate dalla versione ufficiale di questa tesi (cosa che preferirei tuttavia evitare).

Chi volesse controllare la correttezza dell’esposizione o volesse approfondire gli argomenti trattati troverà ampi riferimenti bibliografici allegati ad ogni capitolo.

A causa della scarsa diffusione e comprensione a livello ufficiale di alcune argomentazioni, che risultano sovente in contrasto con le dottrine correnti, spesso sono stato costretto a far riferimento a testi o pubblicazioni esaurite o ben difficili da trovare perché straniere o assai poco diffuse. Altre volte ho dovuto addirittura rimandare a links su internet, che come si sa spesso, per vari motivi, spariscono da un giorno all’altro (emblematico in tal senso è l’oscuramento del pur eccellente sito del dr. Giuseppe Nacci, ridotto al silenzio per imposizione dell’Ordine dei Medici, che non condivideva il suo approccio “naturale” alla cura del cancro e la sua forte avversione alle chemioterapie – del resto ben giustificata e da lui scientificamente documentata! ma credo che sia stato proprio questo a dare maggiormente fastidio…).

Per questo motivo dove mi è stato possibile ho proceduto a salvare le pagine web coi testi implicati, allegandole poi alla bibliografia in vari formati (PDF, oggetto “Package” o semplicemente in Word-package). In questo modo consultando la versione digitale di questo lavoro, tramite il CD allegato in fondo al fascicolo cartaceo, sarà sempre possibile una loro consultazione completa anche in futuro e anche su un computer non collegato a internet, semplicemente “cliccandoci” sopra.
Anche per quanto riguarda i testi più difficili da trovare mi sono sobbarcato l’ingrato compito, quando i diritti d’autore lo permettevano, di scannerizzarli e di allegarli come “oggetto package” alle varie bibliografie.

Garantisco che tutti gli allegati sono stati scansionati da una versione aggiornata del mio antivirus, perciò essi possono venire aperti in tutta tranquillità, ignorando gli avvertimenti di pericolo che automaticamente vengono lanciati dal sistema operativo di ogni computer.

Quasi tutti i rimedi e i trattamenti proposti in questo studio sono stati da me stesso verificati, sperimentati o praticati, a volte anche a lungo, tranne per esempio la terapia con l’Ibogaina (non ne ho finora sentito la necessità) e il soggiorno in case di cura specializzate in trattamenti curativi o preventivi del cancro (cosa che comunque intendo fare presto).

Vorrei infine chieder venia se qualche volta mi sono fatto prendere la mano lasciandomi andare a battute di spirito e lepidezze che di norma trovano ben poco spazio nei trattati scientifici: davanti ad argomenti tanto tragici ed inquietanti come la malattia, la morte e l’ineluttabile sofferenza del cancro, l’ironia e lo sberleffo possono restituire, a noi che abbiamo sofferto in prima persona, la serenità e la forza per continuare con spirito leggero nella lettura o nel lavoro, coscienti che un animo allegro può rendere accettabile e perfino interessante anche ciò che apparentemente non potrebbe mai esserlo. Come ben conferma nel noto cartoon “Chi ha incastrato Roger Rabbit?” l’affascinante, stratosferica e fatale diva Jessica Rabbit, moglie del mediocrissimo e anti-sexi Roger Rabbit (il coniglio Ruggero), che alla scontata domanda: “Ma che ci trovi in quel coniglio?” risponde seraficamente: “Mi fa ridere!“.

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