TESI - cap. 6.10 Il licopene e i pomodori

In uno studio effettuato da un italiano non poteva certo mancare un accenno ai pomodori!
Se esiste uno “sport nazionale” (il calcio), delle “bevande nazionali” (il caffè e il vino) e perfino dei “formaggi nazionali” (parmigiano, gorgonzola e mozzarella), forse il pomodoro potrebbe essere considerato una “verdura nazionale”.
Senza saperlo gli italiani si proteggono dal cancro consumando una grande quantità di pomodori, specialmente nei sughi della pasta e sulla pizza.
Il pomodoro è infatti una ricca fonte di licopene, un carotenoide di colore rosso dotato di elevato potere anti-ossidante che possiede anche la capacità di moderare la crescita incontrollata di tutti i tessuti, in particolare della prostata.
Ancora non si conoscono bene i meccanismi di funzionamento del licopene, ma studi molto ampi ed approfonditi sulle diverse popolazioni hanno permesso di correlare il consumo di salsa di pomodoro ad una riduzione dell’incidenza del cancro alla prostata del 30% : niente di paragonabile quindi all’uso della curcuma, che porterebbe ad una riduzione del 2000% (duemila per cento), ma pur sempre un risultato significativo. A conferma di ciò è assodato che nei Paesi in cui si consuma pomodoro in grande quantità, come la Spagna, l’Italia e il Messico, i casi di cancro alla prostata sono assai inferiori rispetto ai Paesi Occidentali dove tale consumo è limitato, come ad esempio gli Stati Uniti (un caso a parte sono i Paesi Orientali, dove i consumi di altri efficaci prodotti alimentari, come la curcuma in India e la soia in Cina e Giappone, per non parlare del tè verde, forniscono comunque un’elevata protezione a prescindere dal licopene).
Il licopene nel corpo umano si concentra specialmente nella prostata, e per questo la sua azione protettiva è localmente più evidente, ma la sua efficacia si estende anche ad altri organi del corpo sia maschile che femminile.
Il licopene è contenuto quasi esclusivamente nel pomodoro e nei suoi derivati, come appare evidente dalla seguente tabella (tratta da “L’alimentazione anti-cancro” (21)):

Come si vede il licopene si concentra proprio nel concentrato di pomodoro: fortunatamente si tratta di un carotenoide termo-stabile e la cottura non lo danneggia, anzi il calore è in grado di rendere la sua molecola più assimilabile dall’organismo, perché ne cambia la struttura in modo da renderlo più biodisponibile.
Anche i grassi contribuiscono ad elevare la biodisponibilità del licopene, cosicché un buon sugo ben condito con olio d’oliva risulta per la prevenzione assai più efficace di una magra pommarola dietetica aggiunta a crudo… Finalmente una cosa buona e gustosa che è più sana e raccomandabile del proprio fratello insipido! Esiste infine anche un Santo protettore dei buongustai!
Se poi aggiungiamo al nostro buon sughetto anche qualche spicchio d’aglio (diallina, allicina etc), un po’ di timo e origano (luteolina) e magari qualche cappero (kampferolo) l’effetto anticancro (oltre che gastronomico) è assicurato.

IN BREVE: consumare abbondante salsa di pomodoro almeno due volte alla settimana, meglio se cotta e concentrata e perché no, ben condita, può ridurre del 30% il rischio di tumore alla prostata e contribuire all’eliminazione dei radicali liberi, rallentando l’invecchiamento.

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