TESI - cap. 5.04 Ascorbato di potassio: il “Signore degli Anelli”

Pantellini fornisce un’interessante teoria, di natura strettamente chimica e alquanto tecnica (non per niente era un grande biochimico) circa l’interazione dell’ascorbato di K con le strutture pirroliche delle proteine cellulari e dell’emoglobina nel sangue, di cui ripristinerebbe le funzionalità fortemente compromesse dall’avanzare di uno stato pre-canceroso dei tessuti o peggio ancora da una neoplasia in atto.
In estrema sintesi secondo Pantellini l’ascorbato di potassio è in grado di vicariare col proprio anello furanosico le assai simili e delicate strutture anellari pirroliche (proprio quelle del piruvato precedentemente citato) che risultano irrimediabilmente alterate all’interno delle cellule neoplastiche, ripristinando così un corretto meccanismo respiratorio e di scambio enzimatico.
A questo punto sono riuscito finalmente a capire anche perché le brassicacee (cavoli, broccoli, verze etc), le liliacee (aglio, cipolla, aloe, asparagi etc), notoriamente ricche di zolfo, e molti altri prodotti anch’essi ricchi di zolfo (metionina, cisteina…) svolgono un’azione anti-cancro: pirrolo, tiofene (dal greco thio = zolfo) e furano sono analoghi e isologhi fra loro, sono caratterizzati cioè da un anello aromatico molto simile e seguono nella formazione dei loro composti la regola delle analogie. In pratica entro certi limiti sono intercambiabili e possono in certe condizioni sostituirsi fra di loro (Pantellini).
Quindi l’anello pirrolico che negli aminoacidi e negli enzimi respiratori all’interno delle cellule neoplastiche risulta danneggiato, con compromissione della respirazione e di tutto il funzionamento cellulare, può essere sostituito e riparato dall’anello furanosico dell’ascorbato di potassio oppure dall’anello tiofenico dei prodotti vegetali ricchi di zolfo (brassicacee e company) o della metionina, cisteina, glutatione ridotto etc., che infatti sono tutte sostanze attive nei confronti dei radicali liberi e con riconosciute proprietà anti-cancro. (Queste ultime supposizioni sono mie e perciò vanno verificate o almeno prese con prudenza, dato che io sono ben lungi dall’essere un esperto di chimica! NdA).

“La perdita di potassio è legata ad una degradazione di particolari strutture proteiche ed enzimatiche conosciute con il nome di anelli pirrolici e l’unico modo per reintegrare questa perdita è attraverso la somministrazione di ascorbato di potassio.” (Università degli studi di Parma, prof.ssa Ida Ortalli, Dipartimento Sanità Pubblica); e io aggiungerei anche “ e/o attraverso la somministrazione di prodotti ricchi di zolfo, come la cisteina”.(vedi nota *4).
Infatti la cisteina è il primo stadio del glutatione ridotto (GSH), che secondo gli studi del dott. G. Ohlenschlàger è in grado di ritrasformare una cellula neoplastica già in stato di fermentazione in una cellula normale (9 e 6), facendole riprendere una respirazione basata sull’ossigeno, verosimilmente sostituendo l’anello aromatico del pirrolo, irrimediabilmente alterato negli enzimi delle cellule cancerose, con l’analogo anello tiofenico dello zolfo, che è con esso intercambiabile, esattamente come lo è anche l’anello furanosico dell’ascorbato di potassio.

Pantellini, al quale bisogna indubbiamente riconoscere le doti di un genio, avanza anche un’interessantissima teoria sulla genesi del cancro, che costituirebbe un ritorno della cellula ad un metabolismo primitivo esistente nella nostra filogenesi, prima che gli organismi complessi si fossero aggregati dal brodo primordiale.
La sua teoria è assai simile a quella di J. C. Alix, che pur partendo da presupposti diversi (la carenza di ossigeno all’interno delle cellule in via di degenerazione) giunge alle stesse conclusioni (4): il cancro è originato dal disperato tentativo di sopravvivenza della cellula, che non potendo più respirare normalmente perché l’approvvigionamento di ossigeno è venuto meno a causa di uno qualsiasi dei numerosi fattori possibili, non importa se esterno, interno o psichico (accumulo di tossine o di radicali liberi, stress ossidativo, eccessiva acidità – dovuta anche ad una dieta sbagliata-, carenza di elettroliti alcalini, riduzione del potenziale elettrico di membrana, alterazione proteica e/o enzimatica del citoplasma, rallentata circolazione sanguigna locale, stasi linfatica, trauma psichico con alterazione del metabolismo e del funzionamento del sistema immunitario, alterazione delle proprietà osmotiche a livello dell’ambiente di Pischingher _ ansa dei capillari_ , etc. ) ritorna ad un metabolismo di sopravvivenza primitiva, sempre presente per filogenesi nella memoria cellulare: la fermentazione, che comporta la rinunzia a far parte di un organismo evoluto, con rottura unilaterale e anarchica (anche se imposta dalle circostanze) del patto di collaborazione simbiotica con i mitocondri e con tutte le altre cellule solidalmente organizzate in un corpo ed il ritorno ad una forma ancestrale indifferenziata monocellulare, dove ognuno fa per sé.
Dice Pantellini: “Io penso e credo fermamente che l’insorgere dell’emergenza tumorale negli attuali organismi non sia altro che il riemergere di una struttura evolutiva della materia vivente, avvenuta qualche milione di anni fa, e che ciò avvenga oggi quando i geni autoregolatori del chimismo cellulare vengano inattivati nel loro chimismo enzimatico per uno stress di qualsiasi natura. Questa emergenza non può essere controllata senza una riattivazione del chimismo enzimatico legato a questi geni autoregolatori.”(Valsè Pantellini-(G)) (vedi anche quanto da me precisato circa i mitocondri nella Nota *2 ).

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