TESI - cap. 8.01 Programma minimo

1) – Una compressa di ascorbato di potassio, a stomaco vuoto, tutti i giorni per 5 mesi. Sospendere per un mese e poi ricominciare.
L’ascorbato di potassio è un potentissimo anticancro e combatte efficacemente anche i radicali liberi, che sono responsabili del nostro invecchiamento.
Un buon ascorbato facile e rapido da usare è prodotto dalla ditta Truffini & Reggè di Milano ed è venduto in farmacia al prezzo di 5,16 Euro per 40 compresse.
Sono “caramelle” da succhiare, effervescenti e molto buone, se ne può mangiare anche più di una al giorno (i malati di cancro ne devono assumere almeno 4 al giorno, senza controindicazioni); si possono anche prendere quando si vuole, sono ottime anche come digestivo, ma per il nostro scopo sono più efficaci a stomaco vuoto.

2) – 3-5 mandorle al giorno, NON SBUCCIATE (devono essere marroni e non bianche. Si trovano in ogni erboristeria e in quasi tutti i supermercati) e 5/10 armelline (mandorle di albicocca. Ammetto che sono un po’ difficili da trovare, ma in fondo al capitolo riguardante la vitamina B17-laetrile ho indicato le fonti. In caso di difficoltà si possono mangiare degli amaretti, tipo “Amaretti Vicenzi” o “Lazzaroni”, ma solo se al posto dei dolci, perchè purtroppo contengono anche molto zucchero, che è dannoso e andrebbe quanto più possibile evitato).
Le mandorle contengono molte sostanze preziose e contrastano anche le (cancerogene) fermentazioni intestinali. Le armelline sono ricche di vitamina B-17, la “vitamina anticancro” per eccellenza.

3) – Due-tre bicchieri di vino rosso al giorno per gli uomini, uno-due per le donne, suddivisi tra i due pasti principali. Quindi più o meno un “quartino” al giorno per le donne e quasi mezzo litro per gli uomini.
Il vino rosso è ricco di resveratrolo, che è un potente anticancro, antiossidante e protettore del sistema vascolare.
Scegliere possibilmente un vino che ne sia particolarmente ricco: Pinot Nero, Borgogna, Bordeaux, Nebiolo etc, vini cioè prodotti da uve raccolte in climi umidi e relativamente freddi e nebbiosi. L’essenziale comunque è che il vino sia ROSSO.
Riservare il bianco solo alle grandi occasioni (protegge ben poco) ed evitare per quanto possibile la birra (bevuta abitualmente triplica il rischio di cancro) e i superalcoolici (aumentano anch’essi i rischi).

4) – Prendere l’abitudine di bere almeno 3 tazze (meglio però 5 o più, in pratica un litro) di tè verde al giorno, scegliendo qualità molto ricche di catechine (fortemente anticancro) e altri antiossidanti (contro i radicali liberi). Le migliori qualità si riconoscono perché colorano il tè di un bel verde; ottimi i tè giapponesi e quelli non fermentati e derivati dai germogli o da foglioline primaverili, come ad esempio il “tè bianco”. Questi tè sono piuttosto cari (ma un’intera teiera costa meno di un caffè al bar), però sono assai più efficaci degli altri.
Lasciare in infusione almeno 8/10 minuti in acqua bollente, ottenendo alla fine una bevanda piuttosto intensa.
Il tè verde ha poca teina/caffeina ed eccita poco. Una buona idea è portarsi una teiera elettrica al lavoro, oppure un termos.
Evitare il te nero (contiene pochissimi agenti protettivi e molta più teina) e limitare al massimo l’uso del caffè (è uno stimolante nervino e inoltre ci impoverisce di magnesio, di cui siamo già comunemente molto carenti).

5) – Mangiare molta frutta e verdura fresca, preferendo agrumi e frutti di bosco (antiossidanti, bioflavonoidi), brassicacee (cavolo, cavolfiore, broccoli, cavolini di Bruxell, rape, barbabietole, rapanelli…tutti anticancro), liliacee (aglio, cipolla, scalogno, asparagi…anch’essi anticancro e assai benefici in generale), barbabietole rosse (assai valide! contribuiscono molto all’ossigenazione cellulare) pomodori ben maturi (licopene, antiossidante) e carote (carotenoidi e beta-carotene, anticancro, assai efficaci contro gli epiteliomi, cioè i molto diffusi cancri alle mucose, fra cui quello ai polmoni).
Consumare le verdure crude o cotte poco, meglio se a vapore. Fa eccezione il pomodoro, perché il licopene non è termolabile ed è meglio assimilabile se ben cotto.
Mangiare anche molti cibi ricchi di fibre, specialmente cereali integrali biologici.
In pratica è raccomandabile seguire una dieta il più possibile naturale e vegetariana permissiva.
Solo chi appartiene al gruppo sanguigno di tipo zero deve mangiare un po’ più di carne, preferendo in tal caso le carni bianche, il cavallo e il pesce.

6) – Assumere giornalmente un integratore di vitamine e di minerali (curando che sia presente anche lo zinco e possibilmente anche il germanio, cosa non facile da trovare), nonchè ulteriori 100/200 mg di selenio (ottimo il Selenium A-C-E, due pastiglie al giorno) e ulteriori 1000/2000 mg di vitamina C ripartiti in più dosi nell’arco della giornata .
Oltre a proteggere dal cancro si rallenteranno anche i processi di invecchiamento, e a tutti fa piacere restare giovani! (Vedi Nota *1).

7) – Usare quanto più possibile spezie ed erbe aromatiche: timo, origano, rosmarino, prezzemolo, peperoncino, anice, coriandolo, basilico, capperi, menta, zenzero … tutti ricchi di diverse sostanze anticancro.
Non va assolutamente dimenticata la curcuma, la più potente spezia anticancro che si conosca, da usare sempre con un po’ di pepe (la curcumina viene assorbita in quantità valide solo in presenza di piperina).

8) – Mangiare spesso pesce azzurro (ricco di omega 3) evitando pesce spada, tonno e pesci predatori in genere, che concentrano in sè gli elementi tossici dell’intera catena alimentare.
Evitare anche il pesce d’allevamento, nutrito con mangimi spesso impuri e di cattiva qualità, risultando alla fine poveri di grassi nobili, oltre che inquinati e di sapore meschino.
Mangiare spesso noci, mandorle, germe di grano, semi di girasole, semi di zucca: contengono grassi nobili.
Mangiare (masticando bene) anche 3/4 cucchiaini di semi di lino al giorno (ancora omega 3, acido linolenico – si comperano in erboristeria). Almeno una volta alla settimana unire i semi di lino ai fiocchi di latte (tipo “Yocca, Quark etc.): l’unione di omega-3 con la cisteina contenuta nei fiocchi svolge un’azione altamente protettiva – e anzi distruttiva! – nei confronti del cancro. Assumere abitualmente anche polline d’alveare di buona qualità, molto ricco di preziosi oligoelementi (il “non plus ultra” sarebbe il prezioso polline di favo, che però è quasi introvabile. A differenza di quello “d’alveare”, che viene ricavato da speciali trappole a forma di pettine che sono poste all’ingresso dell’alveare e che raccolgono il polline direttamente dalle zampette delle api, il polline di favo è stato processato e arricchito di enzimi vitali da parte delle api stesse e poi posto a stagionare all’interno delle cellette dell’alveare. La qualità che ne risulta è dal punto di vista organolettico infinitamente superiore rispetto al polline standard).

9) – Bere molta acqua oligominerale di buona qualità (almeno 2 litri al giorno, è consentito un po’ meno se già si beve un litro di tè verde) con residuo fisso molto basso e comunque inferiore a 100 mg/litro. A casa è consigliabile istallare sull’acqua che si usa per cucinare un filtro ai carboni attivi o meglio ad osmosi inversa (costa, ma poi si evita anche di acquistare l’acqua in bottiglia). Si elimineranno così sia il cloro che le altre sostanze inquinanti, che spesso sono cancerogene (i quantitativi “ammessi dalla legge” non sempre sono così innocui!).

10) – Limitare al minimo il consumo di:

-zucchero e dolci: alterano il metabolismo, deprivano l’organismo di preziosi minerali, predispongono al diabete e innalzano il rischio di cancro, facilitano le fermentazioni anche a livello cellulare…sono ammesse e da qualcuno perfino raccomandate modeste quantità – 20/30 grammi al giorno – di cioccolato amaro (ricco di antiossidanti) al 70% o meglio all’ 80/100% di cacao (una tavoletta deve durare circa 3 giorni, e non 3 minuti…) Come dolcificante preferire modestissime quantità di miele (non pastorizzato, non industrializzato) o altri dolcificanti naturali (melassa grezza, malto, succo d’acero, succo d’agave etc) che però sono sproporzionatamente cari rispetto al miele. Evitare i dannosi e contestati dolcificanti artificiali (saccarina, ciclammati etc), in odore di cancro e comunque apportatori di numerosi disturbi.

-salumi e insaccati (nitriti e nitrosamine, cancro allo stomaco e all’intestino).

-fritti (grassi alterati e ossidati dal calore, aldeidi, epossidi e perossidi cancerogeni).

-carni rosse e in particolar modo di maiale, specialmente se affumicate o cotte alla piastra o alla griglia (acroleine, idrocarburi aromatici, nitrosamine, benzopirene, amine enterocicliche e altri cancerogeni presenti nei grassi e nelle proteine bruciate).
Inoltre la carne, anche se correttamente cotta, durante la digestione produce acido lattico, ptomaine, urati (tutti tossici), fermentazione intestinale con formazione di cadaverina e putrescina (che ognuno può verificare da sè, annusando i propri escrementi dopo aver mangiato carne), con rallentato transito intestinale, con ristagno e prolungato tempo di riassorbimento delle tossine (coadiuvanti cancerogeni).

-cibi precotti, confezionati, inscatolati (troppi conservanti, vitamine distrutte, scarsa energia vitale).

-cibi conservati sotto sale (cancro conclamato allo stomaco).

-bevande gasate: inacidiscono molto l’organismo, alterano tutto il metabolismo e alla lunga predispongono al cancro. Inoltre contengono troppo zucchero o dolcificanti, entrambi molto dannosi. Per quel che può a questo punto importare , corrodono anche i denti.

-latticini e latte: l’80% delle popolazioni mediterranee, italiani compresi, sono intolleranti al latte, pur non rendendosene conto…
Le intolleranze causano infiammazioni croniche che predispongono al cancro e sono funzionali allo sviluppo di allergie.
Fanno eccezione lo yogurt, benefico e discretamente utile all’intestino purché ricco di fermenti lattici vivi, meglio se di ceppo gastroresistente, e gli individui appartenenti al gruppo sanguigno B, che in genere traggono beneficio dal latte perchè lo digeriscono bene.

11) – Evitare in modo assoluto i grassi idrogenati e parzialmente idrogenati (trans-grassi): oltre a causare direttamente l’obesità patologica e ad apportare grossi danni al sistema cardio-vascolare, ostacolano la respirazione cellulare predisponendo efficacemente al cancro.

12) – Evitare il più possibile le medicine, specialmente i cortisonici che se usati spesso sono una vera e propria autostrada per il cancro. Usare gli antibiotici solo in caso di effettiva e assoluta necessità, effettuando in seguito una cura con probiotici e fermenti lattici vivi.

13) – Evitare assolutamente i cibi ammuffiti (le aflotossine delle muffe sono estremamente cancerogene, anche se possono essere parzialmente neutralizzate dalla vitamina C). Non basta togliere “la parte ammuffita”, perché le ife delle muffe sono lunghissime, si affondano molto all’interno del cibo infetto e sono dannose anche se invisibili a occhio nudo. Evitare i cibi vecchi e stantii, specialmente se si tratta di cibi grassi che sono rimasti a lungo esposti all’ossigeno e alla luce (olio, burro, salumi, lardo, noci e semi oleosi etc,) perché irrancidendo si caricano di sostanze cancerogene (ancora una volta aldeidi, epossidi e perossidi).

14) – Mantenere l’intestino il più possibile pulito: la stitichezza cronica riempie l’organismo di tossine e predispone ad ogni tipo di cancro (quindi non solo a quello al colon e al retto!).
L’intestino costituisce la più grande superficie di interscambio del corpo: la superficie della pelle misura 3 mq e quella dei polmoni 30 mq, mentre lo sviluppo completo della superficie intestinale arriva a 300 mq. Un intestino carico di vecchie scorie che rilasciano continuamente tossine è un pesantissimo fardello per tutto l’organismo!
Usando abitualmente il cloruro di magnesio (Vedi Nota *2) si otterrà il duplice beneficio di reintegrare i livelli di magnesio, che nell’uomo moderno sono cronicamente bassi e causano svariati disturbi, e di facilitare l’evacuazione svolgendo nel contempo anche una preziosa azione anti-putrefattiva. Al cloruro di magnesio è pure attribuita una discreta attività anticancerogena.

15) – Chi fuma lo faccia almeno con intelligenza, cominciando se non altro col leggere la parte di questo studio dedicata “agli amici fumatori”.

Come si vede sono tutte raccomandazioni che non comportano quasi alcun impegno di tempo, consistendo prevalentemente in SCELTE DA FARE.
Non è nemmeno necessario mettere in pratica tutti i consigli per ottenere una buona protezione: anche la pratica di solo due o tre punti può portare ad una discreta diminuzione dei rischi (ovviamente più raccomandazioni si mettono in pratica e più si resterà protetti). Credo comunque che i punti più importanti ed irrinunciabili, per fortuna assai facili da seguire anche per i più pigri, siano quelli che riguardano il consumo giornaliero di ascorbato di potassio, selenio, vitamina C e mandorle/armelline.

1 commento

  1. Alessandro says:

    Buongiorno dottore,

    Ma come agglomeranti dell’ascorbato che propone ci sono: magnesio stearato e grasso vegetale idrogenato …

    Alessandro

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